sabato 28 marzo 2009

Il finale

"Seduto al sole, lesse le ultime righe e chiuse il libro con un colpo secco, e rimase assorto ad accarezzarne il retro verde.
Non sapeva cosa pensare cosa dire, nemmeno a se stesso. Si voltò, e l'autrice di ciò che aveva appena finito di leggere era lì, a pochi passi da lui. Non l'aveva sentita arrivare. Appoggiata alla macchina, lo osservava indecisa, con un sorriso a metà tra il nervoso e il divertito, mentre con gli occhi implorava indulgenza. Era aggrappata a una sigaretta.
Lui si raddrizzò; doveva dire qualcosa di serio, assolutamente. Pensò a come l'aveva dipinto, a come si era dipinta come personaggio di quella storia assurda, a quello che si era inventata, a ciò che di proveniente dalla realtà ci aveva infilato, colorandolo d'azzurro e studiandolo con una sensibilità acuta. Ma la chiave di lettura non era quella giusta. Non del tutto.
La guardò ancora, era lì in attesa. Il discorso serio gli si bloccò in gola, e scoppiò in un riso irrefrenabile. Calmatosi, prese dallo zaino un libro, e glielo lanciò. "Pazza, cosa cerchi in fondo al pozzo?"
Lei rimase immobile. Doveva essere una sfida. E lui l'aveva fregata. E se ne stava lì a ridere.
Come un Pazzo"

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