venerdì 15 maggio 2009

Incapacità




La Principessa camminava piano, a testa bassa, e a ogni passo si chiedeva perché. Seduta sul muretto in Piazza Vittorio osservava le acque del Po scorrere placide e dense, e il tratto di strada che si riempiva di fango appena scendevano quattro gocce di pioggia. Lei che aveva sempre scritto, per tutto, per esprimere ogni sentimento, ogni pensiero, perché ora non ci riusciva? Gli aveva anche regalato un quaderno, a Natale, con la promessa di scriverci sempre. Ci aveva provato per due settimane, poi il nulla. Silenzio più totale. Le parole non volevano saperne di uscire per andare a formare linee di inchiostro blu sulla carta. Come se non riuscisse a mettere in quei segni la serena concretezza di ciò che provava, l'enormità della gioia che lui le regalava ogni giorno. Con le parole sussurrate all'orecchio era più facile, ci riusciva già di più. Ma scrivere di questo, in maniera diretta, era diventato difficilissimo. Sembrava sempre artefatto, costruito, e ad ogni tentativo stracciava il foglio. Poi aveva rinunciato, e lui era deluso.

Dondolando i piedi al di là del parapetto, la Principessa si chiedeva se sarebbe riuscita lo stesso a dimostrargli il suo amore
(la foto delle nuvole è di Alessandra)

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