martedì 30 ottobre 2012

Nina, Trigorin, e il cappotto fucsia

Trigorin non lo sa, che Nina continua a vivere anche se lui non c'è. Non lo sa non perché le sta lontano, perché abita distante, in un'altra dimensione..

Non lo sa perché non ci pensa, non lo sa perché quando lei scompare dal raggio d'azione del suo sguardo per lui è scomparsa davvero. Se la dimentica, per poi tornare a ricordarla, a volerla, a pensare a lei e ad amarla appena la rivede. Anzi, appena ne sente il profumo, appena sente qualcosa che gliela riporta vicina. Appena arriva l'inverno, e il vento freddo da dietro le montagne. Appena cade un po' di neve, appena spariscono i soffioni dai campi.

Trigorin non lo sa, che Nina è viva anche quando lui non la vede. Non è cattivo,  Trigorin: non può evitarlo, non può farne a meno. Però.. intanto lo fa! non lo fa apposta, non è colpa sua, però lo fa. Passeggia distratto, raccoglie ciò che trova accanto a sé, e che differenza fa se son fiori o fanciulle, o Nina? nessuna, nessuna. Ma non è cattivo, e non è colpa sua. 

Ma per Nina, Trigorin è sempre vivo. Anche d'autunno, mentre pedala coi tacchi a spillo stringendosi addosso il cappotto fucsia, tirando giù l'orlo del vestito perché il mondo intero non le veda le gambe.
é vivo, esiste, respira. Ma non sa dove, non sa con chi. Non sa di che colore sia il suo cappotto.

Non l'hai mai visto, col cappotto.

Nessun commento:

Posta un commento