martedì 23 aprile 2013

Trattenere le fotografie. Suggestioni d'estetica e d'amore.

Ho spesso avuto occasione di affermare che, se ne fossi stata capace, avrei disegnato invece di scrivere. Restituendo con pochi tratti l'istante che con la parola scritta ci metto tante righe a restituire, nella certezza che non è mai lo stesso schizzo che mi si è formato in testa.
E ricordare... anche il ricordo parte da un'immagine, sempre. Da cui si diparte tutto il resto: una sorta di fotografia da cui nasce un processo sinestetico di rievocazione, che coinvolge vista -  a occhi a aperti e chiusi - odorato, tatto, udito. Mi è capitato che qualche sensazione si risvegliasse a contatto con una musica, o un rumore. Ma il recupero cosciente del ricordo avviene sempre attraverso l'immagine. E allora, più che saperla disegnare, vorrei poterla stampare quella foto.
Ma l'unico modo che ho per non farla sbiadire, per non perderla, è, oltre a rievocarla, cercare di crearne delle altre, simili, da accogliere e trattenere con la stessa gioia. Con la consapevolezza che.. una uguale non ci sarà mai, che ogni momento vissuto non torna più.
E allora me la tengo nel cuore quella foto, e mi perdo in quello sguardo, in quel momento, in quella sensazione. Per sempre.

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