martedì 14 gennaio 2014

L'umanità al centro commerciale (chiuso)

Ieri era lunedì. Meraviglioso incipit, secondo solo a "Tanto per cominciare, Marley era morto"...
Di lunedì, il centro commerciale 8 Gallery apre alle 12, da sempre, da quando è stato inaugurato. Solo la posta fa eccezione.
Ieri mattina dovevo proprio andare in posta e al ritorno, per non congelare camminando su via Nizza, ho deciso di attraversare la galleria di negozi fino all'altezza di casa mia.
La piazza centrale, di fronte al cinema, era completamente deserta. Mi sono fermata un pochino ad osservare la vetrina di Feltrinelli, purtroppo sempre più impersonale, neanche fosse quella di un supermercato.
Ma nella galleria laterale, dove ci sono le panchine... c'era tutta un'umanità seduta su quelle panchine. Studenti con lo zaino in spalla, giovani coppie di innamorati, anziani seduti a leggere il giornale con il cane sdraiato accanto, mamme / nonne che con una mano dondolano il passeggino e con l'altra reggono un libro.
Non voglio qui parlare di come la nostra epoca sia diventata quella "del centro commerciale", di come le famiglie passino i weekend a passeggiare tra i negozi spingendo passeggini e senza comprare niente, anche se fuori splende il sole e ci sono 23 gradi.

Soffermiamoci su quella umanità seduta sulle panchine del centro commerciale alle 10 del mattino, due ore prima che i negozi aprano. Non credo aspettino l'apertura: probabilmente si godono proprio il silenzio, la quiete. Lasciamo da parte i tipi con lo zaino e le coppiette, sappiamo benissimo perché si sono rifugiati lì.
Ma gli altri? Le donne coi passeggini, e gli anziani? Cosa ci fanno lì?
Magari quegli uomini seduti sul giornale sono vedovi, e vivono soli: e allora si rifugiano lì, per non sentirsi soli. O forse, più probabilmente, vivono con una moglie che non sopportano più. Che non permette loro di leggere il giornale in pace e allora vanno lì. All'8 Gallery, durante l'orario di chiusura, perché regna un silenzio che neanche nelle biblioteche civiche.
E le donne, quelle coi passeggini? Loro sì che sono disperate. Quei bambini piangono, piangono, e si calmano solo se vengono cullati dal movimento delle ruote del passeggino. Ma fuori fa freddo, non si può stare. E allora sistemiamoci lì dentro, camminiamo su e giù guardando le saracinesche abbassate, e poi appena il pupo si addormenta sediamoci a leggere, rilassiamoci, godiamoci il silenzio.

Silenzio che incombe, su quest'umanità triste.

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