lunedì 11 giugno 2018

Dal diario di Rossanina #1

Martedì 27 marzo 2018, ore 16:49 (circa), sala parto gialla dell'ospedale di Schweinfurt. 

Che la sala parto fosse gialla, in realtà, è una cosa di cui non sono sicura. Nemmeno la mamma. Lei ricorda solo un cuscino morbido, da allattamento, a fiori gialli e blu, sul quale ha tenuto i gomiti per due ore mentre, in ginocchio sul letto, cercava di aiutarmi a scivolare nella posizione giusta.

Non deve esserle riuscito tanto bene, perché nel giro di pochi minuti mi hanno messo una cosa in testa, hanno tirato, qualcuno ha spinto sulla pancia della mamma che tremava fortissimo e spingeva pure lei e poff! Ho messo la testa fuori e ho cominciato a piangere disperata. Il papà appena mi ha vista si è messo a ridere e piangere insieme, il tutto con quella rimbecillita della mamma che ancora tremando ha chiesto cosa fosse successo. Cioè, io ho guardato fuori per la prima volta e lei manco se n'è accorta.
Evidentemente non era tanto concentrata. Però si è fatta furba ed è riuscita a fare uscire il resto del mio corpo, mentre il papà era così fuori che si è messo a parlare italiano con l'ostetrica che doveva essere abituata, perché ha capito lo stesso.

Insomma, mi hanno sganciata dalla mamma e mi hanno appoggiato su di lei. A parte che era tutta sudata e rintronata da litri di anestetico, ne ha combinata subito una.
Dopo avermi dato un bacino sulla testolina ha tirato su il lenzuolo per guardarmi in mezzo alle gambe. Pensava non l'avessi notata, ma io me ne sono accorta. Lo sa, perché ha fatto la faccia colpevole. Cioè, mesi di ecografie, test sul mio feto-DNA e ... quella ha voluto essere sicura che non avessi il pisello.

Parliamone.
Rendetevi conto, di che stordita è la mia mamma.
E non è mica finita qui...


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