Forse potresti pure stare così, in silenzio, come sei sempre stata. Tanto chi ti conosce davvero sa che dentro c’è un mondo, e non per forza chi ti conosce da tanto. Anche chi ti frequenta da poco, ma sta seduta sul gradino del balcone a chiacchierare in una soffocante notte d’estate. Sa che pensi anche se non parli, ma soprattutto sa che quando parli hai pensato, e tanto. Non che chi parli tanto non pensi, eh. Semplicemente, non vali di meno perché parli poco quando vedi troppe persone. Sei solo diversa, lo sei sempre stata.
Potresti provare a esserlo di meno, forse. Ad accettare qualcosa anche se non è difficile, se non devi lottare per averlo, o soprattutto se sai già che stai lottando inutilmente. Ma quello che conta è soprattutto, per una come te che parla poco, quello che provi mentre lotti. Mentre vivi nel silenzio, mentre speri e mentre ti disilludi da sola. Mentre bruci tutto nel cuore alla velocità della luce, e ti curi nella brace di quello che è rimasto.
Potresti accennare un passo di corsa e dirle tutto, alla felicità che cammina tre passi più in là. Raggiungerla seguendo l’odore, e almeno sfiorarla.
Nessun commento:
Posta un commento