martedì 14 agosto 2012

Valtournenche

Mi piace venire qui, anche se non c'è mai molto da fare. Quando si viene qui ad agosto, gli anni si fermano; anzi no: scorrono. Le estati si raggruppano una sull'altra formando pile di fotografie, e non ci sono spazi per foto dell'inverno, a parte qualcuna sugli sci. Ci si alza al mattino, si guarda dalla finestra, si prepara il caffè guardando la Becca d'Aran, ed è come essere sempre stati qui. Il dolore dell'inverno c'è, ma non è il protagonista. Protagonisti sono il silenzio, la quiete, il colore del cielo anche quando è grigio, anche quando piove. Ogni giorno più o meno uguale all'altro, tranne uno o due proprio diversi: e quelli vanno dritti dritti, senza passare dal via, nella pila di foto di cui sopra, mentre tutti gli altri vanno a formare l'adorabile, spesso noiosa, ma certa struttura dell'estate a Valtournenche.

E apri i libri studiando per un settembre davvero tanto lontano, per gli esami che arriveranno, certo che arriveranno, ma non qui. Arriva l'autunno, qui a Valtournenche, presto. Quando ero piccola si portava pure dietro un po' di neve, appena più in su. Ma è diverso. é sulla porta, sulla montagna, sul prato, giù dagli alberi. Appena un gradino fuori dalla mia anima. Perché io sono qui, a guardare fuori dalla finestra.

Nessun commento:

Posta un commento