"Sono nata in un posto lontano, nel castello della Bella Addormentata che per chi non lo sapesse assomiglia un po' a quello di Saint Pierre. Sono nata poco tempo fa se pensate a quanto mi sono riposata o mi sono tirata fuori dall'isolamento, tanto se pensate a quante volte sono scivolata, tantissimo se pensate a quante volte ho pianto e ancora di più se pensate a quante volte ho deciso di alzare la testa. Ed è troppo tempo che corro. Nel paese dove sono nata ci sono i quadri appesi alle montagne. Giuditta e Il bacio e Malinconia e la barca di Dante si nascondono tra l'erba. Poi sono andata via e ho conosciuto la gioia di sillabare le prime parole su un libro colorato, di immergermi in un mondo fantastico e di scrivere a matita prime favole con una figurina di fianco, il tutto tra viaggi costosi ed economica felicità. Poi piano piano ho iniziato a vedere gli scivoloni, a sentire telefonate e sirene, a coccolare qualcuno in lacrime e a vedere ospedali bianchi e case blu. Poi sono volata via di nuovo tra le braccia di George Sand un po' troppo cresciuta, e ho conosciuto la tragedia e la psicologia e la retorica. E l'amicizia e le risate. E quello che chiamano amore. Telefoni scarichi e baci sotto un albero. Discoteche e ristoranti cinesi e birre gelate nel collo. E corse inclinate con la mano sulla neve. E un sacco di follia, e la consapevolezza nietzschana e mostruosa di possedere un'intelligenza superiore, e una botta alla testa e un taglio sotto il labbro e gli occhi per la prima volta aperti sul mondo. E la solitudine dopo la gioia e l'inizio di un'avventura su un quaderno, E il fastidio per ciò che è umano, e un incontro al di là dell'umano, una finestra di amore puro nel gelo di una notte macchiata di parole e nessuno osi contraddirmi perchè potrei ammazzare. E la fantasia e volare e musica e la speranza pazza di una creatura innocente. E la rabbia per il quotidiano e l'insofferenza per la lavastoviglie il tram i piatti il sentimento e le parole idiote i luoghi comuni e la loro stupidità e ignoranza e malvagità e la consapevolezza della diversità, consapevolezza che consuma, distrugge e porta alla morte, maledetta! E la tentazione, battaglia fallita, l'orrore e l'orgoglio di scoprirmi umana, troppo umana. E un castello di bugie e uno scivolone e tentativi di fuga e un qualcosa di disgraziato che voi benpensanti giudicherete inutile ma mi ha plasmata, cresciuta e ha fatto si che mi amassi, con tutta la mia follia e umanità malata; qualcosa di cui resta solo un ritaglio di giornale e un volto che non posso amare e non posso odiare. e lacrime di orrore e amore e agonia di una speranza. E lettere criptate e confortanti, e voglio scrivere con te perchè mi piace come giochi con le parole e come una bambina ti copio senza volerlo e puoi arrabbiarti se vuoi. E due bracciali rigidi e sette strette di mano e tre quarti di vittoria. E il sogno di un'estate, di un caffè e di salsiccia e cervo ma niente polenta! E una valigia sopra il letto e un cuore vigliacco nascosto sotto. E idee strane e ricordo di odor di borotalco e nivea e famiglia Adams. E questa di sicuro non la capisce nessuno"
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