domenica 2 settembre 2012

...scritto il 27 luglio 2008.

Non era mai stato pubblicato, questo post. Schiaccio il tasto pubblica, lo schiaccio...??


"Sono nata in un posto lontano, nel castello della Bella Addormentata che per chi non lo sapesse assomiglia un po' a quello di Saint Pierre. Sono nata poco tempo fa se pensate a quanto mi sono riposata o mi sono tirata fuori dall'isolamento, tanto se pensate a quante volte sono scivolata, tantissimo se pensate a quante volte ho pianto e ancora di più se pensate a quante volte ho deciso di alzare la testa. Ed è troppo tempo che corro. Nel paese dove sono nata ci sono i quadri appesi alle montagne. Giuditta e Il bacio e Malinconia e la barca di Dante si nascondono tra l'erba. Poi sono andata via e ho conosciuto la gioia di sillabare le prime parole su un libro colorato, di immergermi in un mondo fantastico e di scrivere a matita prime favole con una figurina di fianco, il tutto tra viaggi costosi ed economica felicità. Poi piano piano ho iniziato a vedere gli scivoloni, a sentire telefonate e sirene, a coccolare qualcuno in lacrime e a vedere ospedali bianchi e case blu. Poi sono volata via di nuovo tra le braccia di George Sand un po' troppo cresciuta, e ho conosciuto la tragedia e la psicologia e la retorica. E l'amicizia e le risate. E quello che chiamano amore. Telefoni scarichi e baci sotto un albero. Discoteche e ristoranti cinesi e birre gelate nel collo. E corse inclinate con la mano sulla neve. E un sacco di follia, e la consapevolezza nietzschana e mostruosa di possedere un'intelligenza superiore, e una botta alla testa e un taglio sotto il labbro e gli occhi per la prima volta aperti sul mondo. E la solitudine dopo la gioia e l'inizio di un'avventura su un quaderno, E il fastidio per ciò che è umano, e un incontro al di là dell'umano, una finestra di amore puro nel gelo di una notte macchiata di parole e nessuno osi contraddirmi perchè potrei ammazzare. E la fantasia e volare e musica e la speranza pazza di una creatura innocente. E la rabbia per il quotidiano e l'insofferenza per la lavastoviglie il tram i piatti il sentimento e le parole idiote i luoghi comuni e la loro stupidità e ignoranza e malvagità e la consapevolezza della diversità, consapevolezza che consuma, distrugge e porta alla morte, maledetta! E la tentazione, battaglia fallita, l'orrore e l'orgoglio di scoprirmi umana, troppo umana. E un castello di bugie e uno scivolone e tentativi di fuga e un qualcosa di disgraziato che voi benpensanti giudicherete inutile ma mi ha plasmata, cresciuta e ha fatto si che mi amassi, con tutta la mia follia e umanità malata; qualcosa di cui resta solo un ritaglio di giornale e un volto che non posso amare e non posso odiare. e lacrime di orrore e amore e agonia di una speranza. E lettere criptate e confortanti, e voglio scrivere con te perchè mi piace come giochi con le parole e come una bambina ti copio senza volerlo e puoi arrabbiarti se vuoi. E due bracciali rigidi e sette strette di mano e tre quarti di vittoria. E il sogno di un'estate, di un caffè e di salsiccia e cervo ma niente polenta! E una valigia sopra il letto e un cuore vigliacco nascosto sotto. E idee strane e ricordo di odor di borotalco e nivea e famiglia Adams. E questa di sicuro non la capisce nessuno"

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