martedì 4 dicembre 2012

La bambina senza l'uomo - ultimo (?) atto

La bambina era cresciuta, col passare del tempo. Aveva smesso di truccarsi gli occhi di nero. Aveva smesso di correre a testa bassa nel bosco; aveva smesso di piangere di notte seduta nel prato. Aveva smesso di portare Converse e tacchi a spillo. Aveva imparato a non ingoiare, aveva imparato a rispondere, a sfidare. Non aveva imparato a non rimuginare, a non aspettare, a non soffrire, a soffocare il vuoto dentro.
Non aveva imparato la pazienza, quella mai. Continuava a bruciare tutto, a soffiare emozioni e sentimenti come fumo di sigaretta. Pensava sempre di potersi fidare degli altri come loro si fidavano di lei, senza riserve.

Ma con tutta la speranza, tutta la buona volontà, tutto l'amore, sapeva che sarebbe successo.

Che non avrebbe mai più seguito i suoi passi, osservando la sua nuca morbida, in quei corridoio soffice di legno e moquette. Che non avrebbe mai più osservato il suo sorriso bianco baluginare nel buio, con quell'incisivo appena appena storto, quel tanto che bastava a renderlo più dolce e meno perfetto. Che non avrebbe più accarezzato quelle mani dalle dita sottili, che non sarebbe più rabbrividita a contatto coi suoi piedi gelati. Che non l'avrebbe più visto cercare i calzini nel fondo dei pantaloni. Che non avrebbero più riso insieme di cose insensate, rimandando il momento di separarsi di minuto in minuto. Che lui non l'avrebbe più stretta tra le braccia dondolandosi dolcemente da un piede all'altro, mentre lei gli accarezzava piano la schiena magra sotto la maglietta di cotone. Non le avrebbe più accarezzato i capelli facendole la coda con le mani, non si sarebbe più sdraiato a guardare il soffitto con lei accanto. Quel soffitto opprimente, che lei detestava. Mai più.

Mai più, mai più, mai più.

Eppure, mai più, mai più, mai più... era una cantilena insensata, nella testa della bambina.

come se non avesse ancora capito. come se non le importasse più.

In questo post, l'uomo non c'è.

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