Scusate, devo andare a leggere

La citazione che fa da titolo a questo post è tratta da Daniel Pennac, mi sembra da un libro noiosissimo che non ho mai finito di leggere. Il senso era poi tutt'altro rispetto a quello che attribuisco io a questa frase, ma la uso lo stesso. Questo si chiama modo scorretto di fare le citazioni.

"scusate, devo andare a leggere", per me significa "scusate, VOGLIO andare a leggere. Non ho voglia di star qui davanti alla tele, o di rimanere a chattare su Facebook o a guardare le foto di fighi sconosciuti e neanche tanto fighi. Ho BISOGNO di andare a leggere, ho bisogno di immergermi di nuovo in quel mondo da cui mi sono dovuta strappare per fare cose mortali come fare pipì - cenare - bere; voglio vedere come va a finire, disperarmi perché è finito, trovarne un altro".

Vuol dire questo, e molto altro.

Mi vedo circondata da persone -soprattutto giovani, e studenti, il che è agghiacciante - che non leggono, che asseriscono di non riuscire a trovare il tempo di leggere. Credo sia la scusa più assurda, più inutile. Il tempo per leggere c'è, sempre. Sottraetelo al pc, alla televisione prima di andare a letto. Leggete sul treno, in metropolitana, dal dottore. Innamoratevi dei personaggi, approfondite. Solo chi legge, chi conosce davvero, ha cultura. La cultura non è solo quella cosa cosa che ci cacciano in testa all'università o a scuola. Cultura non è sapere dati e nozioni, chi e quando ha scritto cosa. Non so tutti i titoli dei romanzi di Zola, ma ne ho letti molti, cominciando per studio e finendo per piacere, curiosità. Invece, con Dostoevskij ho fatto il contrario: ho iniziato per curiosità, e poi ho cercato di approfondire la cultura russa, di imparare.

Trovate il tempo per leggere, perché "Il tempo per leggere, come il tempo per amare, dilata il tempo per vivere". e anche questo è Pennac.