domenica 17 marzo 2013

Fuori dal finestrino

Arriva un momento, quando cala il buio, in cui non riesci più a vedere fuori dal finestrino. Non vedi altro che il tuo riflesso specchiato nel vetro sporco. E la tua faccia, lì nel vetro, è un po' più stanca di come vorresti, i capelli sono sempre meno a posto di quanto speri, e la tua abbronzatura proprio non si vede. E poi, dal finestrino si irradia una forza misteriosa, sconosciuta, che ti trascina fuori. O forse dentro, giù giù in fondo ai tuoi pensieri, alla tua immaginazione. E non c'è più nient'altro, nessuno di fianco, Van de Sfroos ti canta invano nelle orecchie. Tieni il telefono in mano, leggi frammenti di conversazione senza vederli, e intanto ti perdi nel vortice infinito. E mescoli tutto, nel buio. Senza motivo, ci metti dentro anche il giorno della tua laurea, i capelli così lisci e la camicia che ti sembrava troppo bianca. Quei fiori così rossi, quelle strette di mano così calde. Mischi una passeggiata estiva a una vacanza al mare, emozioni sulla neve a un litigio avvenuto non ti ricordi nemmeno più perché. Un libro lasciato a metà a un film visto più volte.
Mischi tutto questo e molto altro, in un unico preparato, mentre il treno corre nella notte, divorando la pianura (chi trova la citazione?). Si amalgama tutto, le risate di una bambina con i pianti di un'adolescente. Formule matematiche dimenticate, o forse mai imparate, e una filosofia tanto amata. Libri di scuola e quaderni di appunti, e un blocco speciale solo mio, che nessuno ha mai preso in mano. Tutto sprofonda nel vortice nero. E sopra tutto questo, un'aspettativa dolce. Una curiosità mista a timidezza. Vi riconoscerete, dopo aver scritto tanto?

E poi, il treno rallenta. Appena in tempo. Sei tu, sei sveglia, è domenica, è ora di scendere. E prendi coscienza di ciò che ti circonda. Quel ragazzo col piercing e la felpa verde che dorme con la testa reclinata all'indietro. L'uomo seduto davanti a te, col completo gessato. E quasi ti dispiace, in quel momento, scendere e lasciare i tuoi pensieri sul sedile. Tutti, tranne uno.

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