venerdì 9 novembre 2012

...a otto di voi.

A volte, mi viene facile stare con gli altri. Naturale, anche per me che sono un po' timida, un po' orsa, un po' introversa, un po'... diversa. E per favore non iniziate a dirmi diversa da chi, da che cosa, cosa vuol dire normale ecc. Qualche anno fa, me lo ricordo, in un post che andrò a rintracciare, avevo scritto che "Stelladineve evita le feste come la peste"... forse tu te lo ricordi, Irene. Ecco, in questo ho delle difficoltà. A rapportarmi con più persone insieme, a farmi sentire nei contesti affollati, a sentirmi a mio agio dove c'è confusione. Ed è "normale", direi, non siamo fatti tutti per tutti i contesti. Ho difficoltà con i rapporti.. "leggeri", non nel senso di superficiali ma nel senso di ... easy, forse.
A volte fa male, nel senso che... è brutto trovarsi a disagio, sentirsi fuori posto, non sapere cosa e quando dirlo. Io vado bene per i rapporti a tu per tu, tre quattro persone... Chi mi conosce davvero sa quanto per me questo tipo di amicizia sia importante, sia vero e vivo. Io non sono una di quelle persone - e ce ne sono tante, secondo me non lo fanno nemmeno per cattiveria o che - che quando si smette di frequentarsi spariscono. Io mantengo rapporti con persone che vedo poche volte all'anno, o che purtroppo non vedo da troppi anni.

Una telefonata, una cosa che confido solo a te. Una video chat perché ho voglia di vedere proprio te. Una pizza con te che sei insieme a me da sempre, e poi rimanere ore sedute sotto casa per ore a finire un discorso e poi cominciarne un altro. Fare fatica nella discesa, e sapere che anche se ti spazientisci mi aspetti. Un pranzo a base di focaccia e raccontarci qualcosa che a voi sembrerebbe strano ma noi ci capiamo perfettamente. Rimanere sedute a raccontarci le storie familiari più incredibili sul gradino del balcone in una sera soffocante d'estate. Stare sdraiata sul tuo letto a dormicchiare mentre tu leggi un libro sul mio Kindle.
La certezza che, qualsiasi discussione ci darà, anche brutta e violenta, poi ci capiremo, e potrò venire a bussarti.

Ci sono otto frasi nel paragrafo precedente. Non sono dedicate alla stessa persona, ma a otto persone diverse, che per me sono importanti e lo saranno sempre.

Eppure, bisogna che io piano piano trovi il modo di cavarmela anche dove sono a disagio, dove non riesco a parlare, dove non so cosa dire.

3 commenti:

  1. Me lo ricordo e, sinceramente, lo capisco anche!
    Forse prima o poi imparerai a superare un po'questo disagio, anzi sicuramente, ma la natura resterà quella Giulia. E non è un male. Oggi sono così tanti i rapporti easy che non lasciano nulla che francamente non è proprio il caso di impensierirsi se non li ami ;)
    Le relazioni tra persone sono altre, si costruiscono su verità e feeling, anche leggendosi su un blog. Ma con attenzione e cuore. Ecco, bisogna esserci con la testa, avere davvero voglia di incontrare e conoscere l'altro...
    Ciao Giulia e un abbraccio

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  2. Irene... grazie! devo dire altro? ;)

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  3. Non esistono regole: ognuno è la persona che è, sebbene siamo in continua ridefinizione di noi stessi. Nel tempo si impara a condividere con nonchalance contesti in cui ci si sente a disagio o si vorrebbe essere altrove. In ogni caso, i rapporti easy non sempre sono da considerarsi negativi: talvolta ne abbiamo bisogno per alleggerire i pensieri, e poi possono evolvere per assumere un senso differente. Insomma: non drammatizzare. Vivi serenamente le esperienze che la vita ti regala e impara da esse.

    Un abbraccio.
    Pim

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