domenica 10 febbraio 2013

Chocolat e Le scarpe rosse, Joanne Harris

Non farò una vera recensione di questi due libri un po' per pigrizia, un po' perché cono usciti da tanto tempo,  credo di esser tra le poche che ancora non li aveva letti (e amati).

In realtà, con Chocolat ci avevo già provato, quando era uscito il film. L'avevo finito saltando le pagine, non cogliendo gli aspetti più importanti, soffrendo per il lieto fine mancato, a parer mio. Ho deciso di riprovarci perché in casa mia è arrivato Il giardino delle pesche e delle rose. Ed è stato un grande amore, questa volta. Questo dimostra che per certi libri c'è un'età, eccome.

Una lettura veloce, avida, di corsa per finirlo e per poter attaccare con Le scarpe rosse, che mi è piaciuto se possibile ancora di più. Magistrale la Harris nell'affidare la narrazione a personaggi diversi, senza avvisarci, sempre in prima persona un capitolo dopo l'altro. Meravigliosa nel disegnare il personaggio di Zozie de l'Alba, la strega cattiva, la Regina di Cuori. Anche noi cadiamo nel suo inganno, come Vianne e come Anouk. Anche noi ci mettiamo un po' a dubitare di lei, e appena succede è odio profondo, forte, viscerale. Viscerale come il legame madre - figlia, che alla fine trionfa. 
Perché se Chocolat era un libro sul cibo, sull'amicizia, sulla magia.. ne Le scarpe rosse il tema centrale è la maternità e proprio per questo ci prende, ci coinvolge, ci fa sperare per Vianne, ci fa soffrire insieme a lei.

Una cosa, forse, non mi ha convinta. Il ritorno di Roux. Questo Roux così diverso, così cambiato. Così pronto a fermarsi, accanto a Vianne e alle sue figlie. Il non - lieto fine di Chocolat era in questo senso perfetto.

3 commenti:

  1. Ho letto Chocolat dopo il film, e ho saltato anch'io le pagine perchè l'ho trovato davvero noioso, dopo di che ho letto Vino, Patate e Mele Rosse e ho trovato noioso pure quello, per cui su questa scrittrice ci avevo messo una bella croce rossa...dici che dovrei ritentare?

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  2. non saprei, sai? forse no,non ti piace e basta. Io avevo tredici anni, forse era davvero troppo presto!

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  3. Io lessi "Chocolat" a 22 anni e lo adorai.
    Poi mi sono fermata, devo rifarmi leggendo gli altri due, ma prima devo rileggere "Chocolat" sono passati troppi anni ormai! ^_^

    Valentina
    www.peekabook.it

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