lunedì 18 marzo 2013

Cosa ne sarà di Parma

"Parma è casa mia".
Parafrasando Giuseppe Culicchia, autore di Torino è casa mia, formulo questo pensiero più o meno tutte le volte che scendo dal treno alla stazione di Parma, e quasi tutte le volte che giro l'angolo del convitto trascinandomi dietro il trolley rosa, diretta verso casa. Mi attardo su questo pensiero per poco più di un secondo, ogni volta con stupore, con un brivido di novità, non dissimile da quelli che provavo svegliandomi le prime volte qua in convitto, ormai più di quattro anni fa.
Parma è casa mia, io abito qui. Conosco quasi tutti i negozi del centro, ho girato un po' anche in periferia. Conosco tutte le scorciatoie da percorrere a piedi e quelle per girare in bici senza trovare salite o scalini. Ci sono posti in cui mi piace bere l'aperitivo, e altri in cui preferisco fare colazione. Amo le vie del centro. Adoro l'Oltretorrente, con le sue case colorate affiancate l'una all'altra.
Parma è casa mia, è parte di me. Ma adesso, che questo percorso volge alla fine, che vedo una luce in fondo al tunnel di libri, ricerche ed esami, mi sento persa. Mi spaventa l'idea di affrontare un futuro senza queste abitudini, senza le persone incontrate e frequentate qui. Mi spaventa chiedermi cosa farò "da grande", certo.
Ma mi spaventa anche rendermi conto che.. non so cosa ne sarà di Parma. Diventerà parte del mio passato? Dirò.. "ah, Parma. Ci ho abitato, quando ero giovane!"?.  Tornerò qui, qualche volta, e mi siederò sulle panche di fronte al Duomo cercando di non guardare il Battistero?  O starò lontana da lei per anni, come una figlia ingrata di tutto ciò che mi ha regalato?
O io e Parma rimarremo insieme, la città che ho scelto mi adotterà per la vita, e i miei figli avranno quella terribile erre?

Qualsiasi cosa sia, a chiedermi cosa ne sarà di Parma, questa sera, piango un po'.

2 commenti:

  1. Tutto ... ma non la erre di Parma. Per favore ;O)

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  2. Probabilmente la ricorderai come una tappa del tuo viaggio, che ti ha arricchito la memoria di emozioni prima di molte altre.
    Perlomeno, questo è ciò che ti auguro.
    P.

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