giovedì 14 marzo 2013

Sorridere.

Ci sono certe giornate in cui...dentro sorridi, anche se fuori sei tanto stanca. Sorridi anche se hai mille cose da fare, anche se il tempo non basta mai, se quando vai a dormire è già domani e sai che la sveglia suonerà troppo presto. Sorridi anche se tutto si complica, se basta un tassello fuori posto a far saltare quel fittissimo programma della giornata che non prevedeva intoppi. E il sorriso ti fa venire voglia di mettere il cappotto fucsia al primo raggio di sole, anche se sai che poi tremerai di freddo. E riguardi le foto di Parigi, e ti piacciono quelle in cui sei più bambina, più dolce, venuta male ma inequivocabilmente tu.

Sorridi comunque, anche se sei a piedi, con jeans e scarpe pulite, e devi guadare il lago che si forma davanti all'ingresso dell'Università, sorridi anche se intanto tra i denti maledici il famosissimo architetto che si è occupato di quell'area. Sorridi anche se ti tocca asciugare la sella della bici col fazzolettino dopo il diluvio, e sai benissimo che niente l'asciugherà meglio dei tuoi jeans.

Fa sorridere, aver voglia di precipitarsi a casa di un'amica per raccontarle una cosa, e osservare le sue reazioni, e ridere ancora più forte.
Fa sorridere, vedere qualcuno rasserenarsi alle tue parole, e costruire una nuova amicizia in un italiano un po' strano mischiato a un francese stentato.
E fa sorridere, tornare a casa alla sera e chattare con una persona nuova, confrontarsi, prendersi in giro.
E fa sorridere, guardare i tetti di Parma e intanto pensare alla città di Mirò.

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