venerdì 25 ottobre 2013

Meraviglioso quando delle sensazioni di per sé belle sono accompagnate da ricordi di altri momenti  altrettanto belli. Mi capita spesso, ultimamente, anche in mezzo alle difficoltà.  Forse perché, per la prima volta, dietro di me c'è un solido background di felicità,  un qualcosa che mi tiene allegra, che mi dà modo di aver da raccontare qualcosa con un sorriso nascosto, o di fare una smorfia a chi tenta anche solo da lontano di mettere in dubbio quel background.

Coincidenze che richiamano coincidenze, adesso, comunque. Ieri era la maratona di Barcellona, (dopo)domani sarà quella di Venezia. Ma è lo strano miscuglio di sensazioni è lo stesso, la stessa attesa e la stessa speranza per qualcosa che non devo fare io, ma per te è importante.  Quel miscuglio che ha fatto sì che il 17 marzo, giorno della maratona di Barcellona, fossi sveglia all'alba carica di energia, nonostante fuori dalla finestra, a Valtournenche, il cielo fosse troppo grigio per pensare di sciare.

E poi ci sono l'attesa, l'impazienza, il desiderio di riabbracciarti. Desiderio che è stato buono per due lunghe settimane, e in quest'ultima si è fatto assurdamente pressante, accompagnato da un'emozione vivissima, chiara. Quelle emozioni che quando le incontri per la strada le riconosci, anche se sono passati mille anni dall'ultima volta che le hai viste. Sarà perché è tanto che ti aspetto, sarà perché ci stiamo di nuovo mandando le faccine su whatsapp, sarà che c' di mezzo qualcosa di importante... Ma io stasera sono emozionata come prima del primo giorno che ti ho incontrato. Come se mi stessi, inesorabilmente, innamorando di nuovo.  E allora, come ho pensato, e scritto quella sera, ora vado a dormire. Così domani arriva prima.

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