sabato 9 novembre 2013

Emarginata

Un post su Facebook mi ha fatto tornare in mente qualcosa che per tanto tempo mi era auto - nascosta.
Di essere un po' introversa, di quelle che in gruppo sta zitta, ascolta e riflette, e se non è in super confidenza non azzarda la battuta... beh questo lo sapevo, e lo accetto.
Ma col passare degli anni, diventando grande, avevo smesso di pensare a quello che era successo "prima" , prima che diventassi grande, prima che gli anni passassero.
Perché in fondo, quando da quelle situazioni più o meno ci esci, portandoti dietro solo degli strascichi leggeri come quelli sopraevidenziati, non ti serve a niente ripensarci. Passi oltre e via.

Ma oggi mi è ritornato alla mente, così. Io alle medie ero un'emarginata. Di quelle che tutti prendono in giro, non so se avete presente. Forse sì, forse anche qualcuno di voi che legge lo era.
Emarginata perché? Avevo gli occhiali, e l'apparecchio, e i brufoli.
Mi piaceva mettere qualche golf, che non andavano di gran moda, e non avevo le cose firmate. Quando poi mia mamma una maglietta firmata me la comprava, allora zac, mi prendevano in giro perché con quella maglietta stavo palesemente tentando di copiare la compagna più carina.
Non avevo scarpe col tacco, non mi sarebbe mai passato per la testa di chiederle, a tredici anni. Non mi truccavo, mia mamma (e a ragione, penso adesso), non me lo permetteva. Mi piaceva studiare, mi riusciva bene, senza difficoltà. E allora ero "secchiona", e poco importava che facessi copiare tutti quelli che ne avevano bisogno, e passassi i compiti nell'intervallo.
A me le braccia non si rompevano, mi si lussavano i gomiti. E allora giù a ridere, perché mi si "storcevano le braccia".
Non avevo mai baciato nessuno con la lingua, e supponevano che non ci sarei mai arrivata.
Non sapevo bene come fosse un preservativo, ma nemmeno loro, suppongo.
Ah, ovviamente, sopra tutte queste cose, ero "brutta".

Insomma, storie di ordinaria amministrazione. Chissà quanti tra voi hanno vissuto violenze simili. Sì, violenza. Perché sfottere tutti i giorni qualcuno è una violenza.

Sono quelle cose che davvero, non puoi far altro che lasciartele alle spalle. Tutte le spiegazioni che vengono date "è invidia, solo perché non ti uniformi" o le possibili soluzioni "sconfiggili ignorandoli" non servono a granché. Certe cose non hanno soluzione, bisogna solo passarci attraverso. Guardandomi indietro, continuo a non capire cos'avessi che non andava, e nemmeno a cogliere i motivi del loro accanimento verso di me. Scarsa educazione, certo. e poi? e poi non lo so, ma forse è meglio continuare a non pensarci più.
Perché le risposte non le trovo, non saprei proporre soluzioni a una tredicenne con  le stesse difficoltà. Saprei offrire affetto, comprensione, carezze. Ma non consigli o soluzioni, perché non ce n'è. Davanti al gruppo omogeneo, o meglio, uniforme, il singolo non riesce a difendersi. Chi di voi non ci è passato potrebbe dirmi che invece sì, può farlo. Ma invece non si può. Ci ho tentato, ogni giorno, con strategie diverse. Bisognerebbe che all'interno del gruppo a qualcuno crescesse il cervello. Ma quello, lo si può solo sperare.


6 commenti:

  1. Io. Emarginata come te. E per gli stessi identici motivi, ma al posto dei gomiti lussati non ero abbastanza magra.

    Per il resto, stessa identica situazione. Solo che io ero più fragile, e ancora adesso, dopo anni di anoressia e altrettanti di bulimia e altrettanti di terapia per per uscire da quell'inferno, quando mi guardo allo specchio nonostante tutto vedo sempre la stessa ragazzina brutta e inadeguata.
    Tu sei stata più forte, e più saggia da dimenticare.

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    1. Sì, tentare di dimenticare è forse la soluzione migliore, ma comunque i segni di certe violenze li portiamo addosso.

      Quando mi guardo allo specchio mi vedo molto figa, tranne quando faccio l'errore di pesarmi con le mestruazioni, ma se per esempio sono in gruppo non parlo, tendo a preferire la solitudine al confronto. Forse perché ho ancora paura di non saper dire la cosa giusta al momento giusto, o che gli altri mi giudichino strana, non so :).

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  2. Per quello che vale, e per gli anni di conoscenza che abbiamo (e qui, batto tutti), tu sei sempre stata bella ed intelligente, e l'ntelligenza è parte della tua bellezza. Una donna "figa" non è bella, e quella bella non è "figa", sono due cose ben distinte e tu sei indiscutibilmente bella. Con molta sincera invidia, mista ad affetto, chiramente. :)

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    1. Ti voglio bene, ma forse, in tutti questi anni, te l'ho già detto.

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  3. Ma quanti anni hai? Ai miei tempi, per fortuna, scarpe coi tacchi e trucco alle medie erano assolutamente banditi... Ricordo che c'era una ragazza, di un'altra classe, che si truccava vistosamente nonostante fossimo poco più che bambine ed era lei "l'emarginata" perchè appariva come una poco di buono...
    Per il resto,purtroppo, i ragazzini di oggi e di ieri sanno essere molto cattivi e basta poco per arrivare a situazioni simili..che brutto :(

    Un bacio
    Gilda di www.nonpuoesserevero.blogspot.it

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    1. Ne ho 25, quindi ho frequentato le medie nei primi anni 2000. Tacchi e trucco erano molto diffusi...

      Un bacio a te

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