venerdì 20 marzo 2015

(Quasi) due anni di noi.

"È pure un bella illusione quella degli anniversari per cui quantunque quel giorno non abbia niente più che fare col passato che qualunque altro, noi diciamo, come oggi accadde il tal fatto, come oggi ebbi la tal contentezza, fui tanto sconsolato ec. e ci par veramente che quelle tali cose che son morte per sempre nè possono più tornare, tuttavia rivivano e sieno presenti come in ombra, cosa che ci consola infinitamente allontanandoci l’idea della distruzione e annullamento che tanto ci ripugna e illudendoci sulla presenza di quelle cose che vorremmo presenti effettivamente o di cui pur ci piace di ricordarci con qualche speciale circostanza, come [chi] va sul luogo ove sia accaduto qualche fatto memorabile, e dice qui è successo, gli pare in certo modo di vederne qualche cosa di più che altrove non ostante che il luogo sia p.e. mutato affatto da quel ch’era allora ec. Così negli anniversari. Ed io mi ricordo di aver con indicibile affetto aspettato e notato e scorso come sacro il giorno della settimana e poi del mese e poi dell’anno rispondente a quello dov’io provai per la prima volta un tocco di una carissima passione. Ragionevolezza benchè illusoria ma dolce delle istituzioni feste ec. civili ed ecclesiastiche in questo riguardo."
 G. Leopardi, Lo Zibaldone



Il "nostro" weekend, quello in cui festeggeremo il nostro anniversario, che in realtà è lunedì ma pare che lunedì si debba andare lo stesso a scuola e a lavorare perché non è una festa mondiale, è quasi arrivato.
E queste due settimane, quelle che vanno grossomodo dall'8 al 22 marzo per me sono bellissime, ancora più belle di quel 23 marzo, di quella passeggiata sotto i portici di via Po e di quel primo bacio.
Forse perché l'attesa del piacere è l'essenza stessa del piacere -  oggi siamo in vena di citazioni - ma anche perché in quelle due settimane, fatte di messaggi su whatsapp che cominciavano alla mattina e finivano alla sera, si sono gettate le basi di quello che abbiamo adesso.
Ed è dolce ricordare la magia di quei momenti, la tenerezza di vedere le emoticon - sì, anche quella di un water che secondo Stefano serve a fare i complimenti - il timore (mio) di non riconoscerci, di non piacerti, di non essere come sembravo attraverso lo schermo.

Ti amo. 

2 commenti:

  1. Giulia, non ti auguro tanti, o cento di questi giorni, chè sarebbe banale.

    Ti auguro, ogni anno, che il piacere nel ricordare la magia di quei primi momenti sia immutato. E soprattutto che sappiate, strada facendo, inventare delle piccole magie che andranno ad arricchire il baule dei ricordi. E sarà bello ogni tanto aprirlo per riviverle, per riassaporare suoni, colori e profumi di piccoli istanti diventati memorabili.

    Felice anniversario, Stelladineve!

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