lunedì 2 novembre 2015

Dacci oggi la nostra pizza quotidiana.

La mia amica Lara scrive, su FB: "Avete mai avuto un compagno di scuola un po' coglione?".
Risposta: sì, tanti. Ma mai come ora.

Di questo ultimo corso di tedesco, grazie al quale a breve mi porterò a casa l'attestato C1, che è un traguardo che sinceramente non pensavo di poter raggiungere così in fretta, non ho parlato molto qui sul blog.
Fondamentalmente perché grazie alle esperienze come "insegnante", al mio corso di Polefitness, al matrimonio che si avvicina, al lavoro in libreria che comincerà giovedì sto attraversando un periodo sì di grande stanchezza e tensione ma anche e soprattutto sereno. 
Avrete già capito che il corso non ha contribuito all'accrescere della serenità. Per quanto gli insegnanti siano sempre gli stessi del B2, e di conseguenza ugualmente preparati e disponibili, ho patito un po' la disorganizzazione della scuola e soprattutto il gruppo: è troppo "piccolo" affinché sia possibile trovare una persona che possa diventare un'amica vera, come mi è successo alla Volkshochschule di Schweinfurt, siamo solo in due che possiamo davvero vantare una buona conoscenza della lingua e, ahimè, c'è tra noi un elemento di disturbo.

Donna, sui quaranta, cinese. Non che la nazionalità sia per me un fattore discriminante, sia chiaro.
Ma sono fermamente convinta che quando si affrontano espatri di queste dimensioni bisognerebbe essere informati in maniera corretta di quelli che sono gli usi e i costumi tipici del paese di destinazione. Dopo mesi di "insulti" più o meno velati, rivolti soprattutto a me perché sono l'unica che - oltre a lei - in classe partecipa in maniera attiva, ho capito. La signora è convinta che in Europa sia normale dirsi tutto in maniera diretta. Ma con diretta intendo diretta. Direttissima.
Nell'ordine, mi son sentita dire che:
  • Sono eccessivamente brufolosa. Avrei voluto chiederle se fosse a conoscenza di un fenomeno chiamato mestruazioni, ma mi sono trattenuta.
  • Dovrei dimagrire. Questo annuncio è stata la sua reazione alla mia decisione di iscrivermi a Poledance. "Che bello, penso ti farà anche dimagrire". "Ne ho bisogno?" "Beh, sì". Dimmelo nel momento di cui si parla sopra e ti uccido, lo giuro.
  • Che tutti gli italiani mangiano pizza ogni giorno e muoiono di diabete. Com'era la preghiera? Ah sì, dacci oggi la nostra pizza quotidiana.
  • Più o meno ogni giorno sopporto critiche sul mio modo di nutrirmi durante l'intervallo, che si compone quasi sempre di verdure cotte. Fenomeno dal quale capiamo che tutti gli italiani mangiano sì pizza ogni giorno, ma a cena. Oltretutto la signora mi propone sempre di migliorare la mia schiscetta con l'aggiunta di salse varie o panna. Vuole vedermi morta prima del tempo.
  • Ho sventatamente affermato di avere i calcoli biliari. Mi ha subito chiarito che è colpa della mia alimentazione, troppo grassa. Ma come, non mangiavo troppo insipido? Ah, ma a pranzo. Dimenticavo la pizza. Non è chiaro come la panna sulle zucchine potrebbe aiutarmi, comunque. 
  • Tutti gli uomini italiani ci provano con tutte le donne che vedono e sono dei gran seduttori. Voglio un gran bene al quasi marito, ma a questa affermazione ho subito pensato a lui e sono scoppiata a ridere in faccia alla mia "amica". Ho provato a spiegare che si tratta di un pregiudizio, ma ha ribadito che no, è proprio così.  Figo, scoprire dopo 24 anni di vita vissuta in Italia che gli altri ne sanno di più.
Tante ne ho dimenticate. Il tutto è condito da un rifiuto totale di capire davvero un'altra cultura, limitandosi a giudicarla, curiosamente sposato con la convinzione che i tedeschi siano una razza superiore.

Del resto, pare sia giunta fino qui proprio per cercarsi un marito. E forse, avrei dovuto chiudere le orecchie a questa rivelazione. 

3 commenti:

  1. Calci sui denti.
    Quando nessuno ti vede.
    E' l'unica soluzione.

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  2. Come dice un grande saggio, un "vaffan..." non si nega a nessuno. Complimenti per il C1, con risultati così, avrai pochi problemi a comunicare con i tedeschi e a farteli amici. Purtroppo di coglioni è pieno il mondo anche quello degli expat.
    In bocca al lupo

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