mercoledì 3 febbraio 2016

"Gruppo Facebook" = "Google"

E' più di un mese che non scrivo, e come spesso accade mi decido a farlo proprio ora che sono nervosa. Sto aspettando una risposta importante e, come accade spesso in questi casi, cazzeggio in rete e cambio idea sul "cosa fare" ogni venti secondi.
E insomma, più i gruppi sono stupidi più è facile perderci del tempo. Senza contare che nervosa come sono non potrei mettermi a parlar di libri o simili.
Sono giunta alla conclusione che parecchie persone siano convinte che un gruppo Fb (e, di conseguenza, le persone che lo compongono) - più o meno "serio" - e Google si equivalgono. Internet ci ha imprigriti, è inutile negarlo. Non dobbiamo più andare in biblioteca, o aprire l'enciclopedia, o telefonare a nostra nonna per reperire un'informazione. Basta andare su Google. Che poi, a dirla tutta, per certe cose preferisco ancora l'enciclopedia e mia nonna, e peccato che non abbia una biblioteca come dico io vicino a casa.
Da una parte è comodo avere libero accesso a tutte le informazioni. Cosa che richiede un minimo di discernimento, ovvio. Se poi l'informazione non è sufficientemente precisa puoi andare in biblioteca, in cantina a cercare l'enciclopedia o da tua nonna. Oppure puoi chiedere a qualcuno che forse lo sa.
è, come dicevo sopra, sicuramente "comodo" e relativamente sicuro ma ti priva del piacere della scoperta. Però è il procedimento sensato di ricerca.

Immagine presa da qui


Il procedimento "non sensato" è pensare "Devo fare / comprare questa cosa ma non so come si fa / si dice in tedesco. Potrei chiamare mia nonna, aprire il dizionario, guardare su Google o rompere le palle a dei perfetti sconosciuti. Direi che l'ultima è la migliore".
Ed ecco che il "domandante" - mi veniva "postulante" ma è troppo acido - va su Facebook e posta la sua domanda. E se nessuno gli risponde in un secondo si incazza. "Ma come! Non siete tutti qui a dirmi in quale bidone dell'immondizia devo buttare la scatoletta di tonno? Ma che avete tutti da fare?"
Nel 20% dei casi il domandante riceve una risposta, ringrazia educatamente e la cosa di chiude lì. Anche il tipo che ha risposto non ha fatto in tempo a definirlo un rompicoglioni.
In un altro 20% dei casi, colui che ha fatto la domanda riceve risposta ma non ritiene opportuno ringraziare. "E insomma, son tutti lì a non fare un cazzo niente, che almeno mi rispondano". Colui che ha risposto si segna mentalmente il nome del cafone, si promette di non rispondergli mai più e ci ricasca solo mezz'ora dopo.
Poi.
Poi viene il temibile 60%. Composto da quelli che fanno la domanda, ricevono la risposta, non ringraziano, non si fidano della tua risposta, o la trovano troppo "complicata", e guardano su Google o chiedono a qualcun'altro.
"Eh ma sei sicura che se vivo da vent'anni all'estero mi devo iscrivere all'AIRE? Non basta dirlo alla portinaia? Sei sicura? E ma che sbatti, devo compilare ben due fogli. Ma guarda, secondo me ti sbagli, mio cugino dice che basta comunicarlo al postino e sei a posto. Sei proprio fissata."
E allora a te vien da dire, "ma cosa cazzo lo chiedi a me se hai un cugino che sa tutto?", non lo dici, ti sottrai e ti prometti che non risponderai mai più a certe domande.
E invece...

2 commenti:

  1. ahahahahhaha mi hai fatto ridere tantissimo, giuro.
    Il mondo dei gruppi Fb è un mondo strano, detto da una che gestisce un gruppo di 65.000 è una garanzia ;)

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