giovedì 13 settembre 2012

Scandalo

L'immagine l'ho presa qui. Si tratta di un'incisione del XVIII secolo, copia di quelle eseguite da Marcantonio Raimondi del 1524 su disegni di Giulio Romano (i cosiddetti 16 modi... sedici modi per fare che cosa?!?). Per farla breve, il povero Raimondi finisce in galera, e Giulio viene chiamato a Mantova da Federico Gonzaga per dipingere Palazzo Te. Per la serie, se i disegnini porno ti vengono bene, ti faccio dipingere a casa mia. 

Intanto, le incisioni vengono bruciate, il buon Aretino fa scarcerare Raimondi e compone i sonetti lussuriosi (Questo cazzo vogl'io, non un tesor!), a causa dei quali si becca anche qualche coltellata, per la serie così aggiungiamo scandalo a scandalo.

Poco dopo tutta questa vicenda, nel 1527, arrivano i lanzichenecchi, non (solo) per turismo sessuale: è il famoso Sacco di Roma.  

I problemi, quindi, non mancavano già prima, ma tutti avevano il tempo di parlare dei 16 modi, di arrestarsi e accoltellarsi a vicenda. 

Secondo me state pensando anche voi che tutti parlavano del Rubygate mentre avevamo cose più serie di cui occuparci. 

Ma soprattutto, in queste incisioni (e nei sonetti) non c'è niente di così sordido, squallido e in definitiva triste di quello a cui abbiamo assistito. 

Per la serie gli anni passano, i tempi cambiano, e qui non vedo un miglioramento.

Almeno, i sonetti fanno ridere.

2 commenti:

  1. I Sonetti dell'Aretino sono una lettura divertente, ci fanno capire come il modo di intendere la sessualità non è cambiato (d'altra parte basta leggere Marziale o Giovenale...). I disegnini porno si trovano persino sulle pitture rupestri, dunque il voyeurismo fa parte della nostra natura. E anche il Rubygate ha precedenti (ben più) illustri. Nihil novi eccetera eccetera.
    Bel post, ciao.
    Pim

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