mercoledì 5 settembre 2018

Dal diario di Rossanina #2

Io non so se lo sapete, ma qui in Germania è normale fare, dopo la nascita dei bambinetti, un corso di Rückbildungsgymnastik, che in italiano secondo la mamma si chiama "riabilitazione del pavimento pelvico".

Secondo me è obbligatorio, perché la mattina dopo che sono nata io le ostetriche sono subito venute a chiederle se avesse già prenotato il corso. Siccome era stanchissima, ha risposto tutta acida che ci aveva provato la settimana prima, ma tutti le avevano detto che serviva la data di nascita esatta del pupo, e adesso aveva altre priorità.
Continuo a non capire come facesse la mamma a dire che non sapeva la mia data di nascita esatta, dato che era scritto chiaro e tondo sul libretto della gravidanza, ma a volte sospetto che non sia tanto furba.

Comunque. Pare che sto corso non sia obbligatorio, ma siccome mamma dice che non vuole aver bisogno dei miei pannolini a quarant'anni, siamo andate insieme.
Eh già, perché non mi ritengono ancora capace di stare a casa da sola.
Allora accompagno la mamma tutti i mercoledì e lei mi lascia in un'altra stanza con degli altri bambini, che secondo me devono essere un po' stupidi perché non riescono a tenere bene su la testa e non deambulano. Mamma mi ha spiegato che sono nati molto dopo di me, ma io non credo sia vero, dato che qualcuno pesa uno o due chili più di me.
Mentre la mamma fa questo corso che deve essere faticosissimo, io mi giro a pancia in giù e mi trascino su e giù per la stanza a vedere dei giochini di legno meravigliosi.
Stamattina, mentre arrancavo qua e là, uno di questi bambini scemi si è messo a piangere fortissimo e quella stordita della mamma è venuta a controllare se avevo bisogno di lei, dato che quasi non avevo fatto colazione. Che poi, di 'sta cosa che devo fare colazione ne parleremo un'altra volta...
Insomma, siccome non avevo per niente bisogno della mamma, ho girato la testina (che comunque è faticoso, arrancare in avanti e guardare indietro) e l'ho guardata malissimo, così che capisse che doveva lasciarmi in pace. La tata si è messa a ridere fortissimo e la mamma è scappata con la coda tra le gambe. Oltretutto non le è nemmeno venuto in mente di chiamare la madre di quel cretinetto che urlava perché voleva la tetta...
Quando il corso è finito siamo andate a casa col passeggino, e lei ha detto che non devo più guardarla male in pubblico...

Nessun commento:

Posta un commento